Sfasamento termico – Scopri uno dei parametri che pareti e solai devono possedere per raggiungere un adeguato comfort estivo
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Scopri lo sfasamento termico, uno dei parametri che pareti e solai devono possedere per raggiungere un adeguato comfort estivo
1 Che cos’è lo sfasamento termico
Il flusso di calore si muove sempre da zone più calde a zone più fredde. D’estate solitamente la temperatura esterna di giorno è maggiore di quella interna. Per cui avremo che il calore esterno tenderà a migrare all’interno. Questa migrazione impiegherà un certo tempo.
Tale tempo è lo sfasamento termico ed è espresso in ore (h, in inglese hour).
2 Cosa accade se lo sfasamento termico è almeno 8-10 ore
Poniamo che sia di 10 ore. Questo vuol dire che il calore esterno delle 12:00 entrerà in casa alle 22:00. Di sera avremo che l’aria esterna sarà più fresca di quella interna. Potremo quindi utilizzarla per raffrescare gli ambienti interni semplicemente aprendo le finestre.
Inoltre le temperature superficiali di pareti e solai tenderanno a rimanere prossime a quelle di comfort date dagli impianti (solitamente 26°C d’estate).
3 Cosa accade se lo sfasamento termico è basso
Poniamo che sia di 4 ore. Questo vuol dire che il calore esterno delle 12:00 entrerà in casa alle ore 16:00. L’aria esterna alle 16:00 è ancora molto calda e non utilizzabile per raffrescare gli ambienti interni. Avremo così un aumento della temperatura dell’aria interna e di quella delle superfici di pareti e solai.
4 Impatto sul comfort estivo dello sfasamento
Con uno sfasamento termico di almeno 8-10 ore avremo scongiurato un aumento eccessivo delle temperature superficiali. Il benessere abitativo si ottiene quando le temperature superficiali sono prossime a quella dell’aria (ossia 26°C d’estate). Se è vero che la temperatura dell’aria possiamo gestirla con l’accensione degli impianti, quella superficiale di pareti e solai sarà confortevole solo con un adeguata stratigrafia.
5 Impatto sul risparmio economico dello sfasamento
Con sfasamento basso il calore esterno tenderà ad entrare rapidamente portando gli ambienti interni a surriscaldarsi. Inoltre le temperature superficiali saranno eccessivamente elevate. Ciò ci costringerà ad acquistare impianti di taglia elevata i quali avranno un costo elevato sia nell’acquisto che nell’utilizzo.
6 Cosa fare per avere uno sfasamento elevato
Per avere uno sfasamento elevato della stratigrafia di una parete o di un solaio è fondamentale che i vari strati siano composti da materiali che abbiamo una elevata massa volumica o densità (espressa in kg/m3). Più i materiali utilizzati nella stratigrafia sono “pesanti”, più essi contribuiscono ad aumentare lo sfasamento termico.
Non è l’unico parametro ad entrare in gioco per il calcolo dello sfasamento ma di sicuro, ad esempio, applicare su un tetto in legno una fibra di legno (densità 150 kg/m3) è una scelta più saggia che applicare polistirene (densità 40 kg/m3).
7 Qual è il valore minimo consigliato
Ogni stratigrafia che compone la tua abitazione, se esposto all’esterno, dovrà garantirti uno sfasamento dell’onda termica uguale o superiore a 8-10 ore. Tale valore ci garantirà un elevato comfort abitativo estivo ed un minore costo di acquisto degli impianti e di gestione degli stessi.