Muffa sulla parete: scopriamo le cause
La presenza di muffa in casa può avere diverse origini. Una tra queste è la presenza di ponti termici in casa e l’elevata umidità interna.
Il ponte termico (materico o geometrico) rappresenta una zona della nostra struttura dove le temperature superficiali sono più basse (in inverno) rispetto al contesto. Si pensi ad esempio alla presenza di un pilastro in una tamponatura fatta in laterizi: avendo il pilastro una resistenza termica minore rispetto ai laterizi si avrà, in inverno, una temperatura minore rispetto alla tamponatura.
Il caso in seguito esposto tratta la formazione di muffa derivante dalla presenza di ponti termici geometrici ed un’elevata umidità relativa negli ambienti.
Il rilievo igrometrico ha rilevato i seguenti dati: temperatura dell’aria 20° circa; umidità relativa 75.8%; punto di rugiada 16°C. Da questi dati possiamo subito dire che mentre la temperatura della camera risulta essere nella norma l’umidità relativa è di molto maggiore rispetto al 60% consigliato per un comfort ideale. L’elevata percentuale di umidità ha come conseguenza un’elevata temperatura di punto di rugiada (16°C). Ciò vuol dire che è sufficiente una temperatura della superficie minore di 16°C per far condensare l’acqua presente nell’aria.
Nel termogramma (figura 1) possiamo notare il ponte termico geometrico e come in esso siano presenti temperature inferiori rispetto alla tamponatura. Il punto indicato dalla croce indichi 13.7°C, ben al di sotto del punto di rugiada. Ci aspettiamo quindi di trovare acqua in tale punto. Difatti utilizzando l’igrometro tale punto è risultato umido.
Abbiamo spiegato la presenza dell’acqua sulla parete dovuta alla condensazione dell’acqua presente nell’aria ma non abbiamo parlato ancora di muffa. Essa si forma quando, per diversi giorni, si verificano condizioni interne (tra cui temperatura e umidità dell’aria, temperature superficiali delle pareti) tali da avere sulla parete l’umidità all’80%.
Nel caso portato come esempio la termocamera ci ha consentito di rilevare il ponte termico e le temperature superficiali molto basse. L’igrometro inoltre ha rilevato la presenza di un alto tasso di umidità nell’ambiente dovuta ad una scarsa ventilazione quotidiana degli ambienti. Queste condizioni, presumibilmente presenti per diversi giorni, hanno portato alla formazione di muffa.
Spesso mi capita di vedere questo fenomeno quando si esegue la sostituzione degli infissi. Ciò capita perché gli infissi vecchi garantivano una ventilazione naturale continua. Un altro caso tipico è quando si hanno dei bambini in casa: non si effettua un adeguato ricambio d’aria per il timore che la temperatura interna possa scendere troppo all’apertura delle finestre. Così facendo la qualità dell’aria scende di molto sia perché non c’è un’adeguata espulsione dell’aria viziata, sia perché come conseguenza dell’innalzamento dell’umidità interna si ha la formazione di muffe.Ricordo che l’umidità presente in casa è prodotta prevalentemente dalla presenza delle persone (con il respiro) e dai vapori prodotti in cucina, nella zona lavanderia e nel bagno.
Il problema della muffa derivante dalle condizioni sopra esposte può essere risolto con una adeguata coibentazione dell’immobile e con una corretta ventilazione degli ambienti. Quest’ultima azione può essere eseguita manualmente aprendo durante le giornate gli infissi oppure automaticamente da una VMC (ventilazione meccanica controllata).